Na ovogodišnjem literarnom natječaju Ml Histria u kategoriji hrvatskih škola u kojima se uči talijanski jezik, nagrađena je učenica trećeg razreda Antea Grgić, mentorica Sandra Sloković, prof.

Pročitajte Antein nagrađeni rad:

Gli odori, i sapori, le emozioni sedimentate nell' inconscio costituiscono quella che Marcel Proust chiama "memoria involontaria". Rivivi un'esperienza in cui anche tu attraverso sollecitazioni sensoriali hai ritrovato i tuoi ricordi, la tua identità, le tue radici.

       I fiocchi di neve si appoggiavano leggermente sul cappotto che indossavo quella sera. Era la Vigilia di Natale. Stavo uscendo dal teatro con mia madre. L'aria era fredda. Cercavamo un posto per sederci e riscaldare le mani. Entrammo in una caffetteria nel centro della città. Non feci neanche un passo e già sentì quel odore famigliare, melanconico, mi fece venire la voglia  di bere vino caldo  e decisi di ordinarlo.

      Il cameriere ce lo servì con i biscotti di zenzero. Il mio sguardo finì rimbambito nel colore viola scuro del vino. „So cosa mi ricorda!” alzai lo sguardo per dirlo a mia madre... ma davanti a me vidi mia nonna.

Mi guardava. „Dimmi tesoro!” mi disse.

Ero rimasta incantata nella sua persona, ma mi venne naturale risponderle senza pensarci due volte. „Il profumo del vino, mi ricorda di te nonna! La tua pelle, i tuoi vecchi vestiti, tutto profumava di vino...”

 Il suo sorriso divenne triste.

„ È vero” disse.

„ Ti riccordi di quella storia che ti raccontavo? Della bambina con i fiammiferi? Ecco, vedi tua nonna era qualcosa di simile solo che invece dei fiammiferi lei era rimasta con il vino e solo vino.

Era agosto del 1991, la guerra per la città di Vukovar era appena iniziata.

Una mattina tuo nonno venne e mi svegliò tutto in panico: „ Kata vai giù dalla zia immediatamente! Stanno bombardando, dobbiamo nasconderci nel ripostiglo! Vai! Sbrigati!”

 In quel momento non potevo neanche immaginare che i seguenti cinque mesi sarei stata, praticamente, imprigionata la giù. La cantina non aveva molto da offrirci, aveva vino, solo vino e carne. Era quello il tempo in cui dovevi essere ingenioso. Dopo un mese eravamo rimasti senza acqua e l'unica cosa che avevamo era il vino. Durante i mesi cucinavamo con il vno, bevevamo solo  vino, i bambini pure, lavavamo noi e le nostre cose nel vino, tutto, letteralmente tutto, dipendeva di esso. Il suo aroma rimarrà  nella mia pelle per il resto della mia vita. L'unica differenza tra me e la bambina con i fiammiferi è che lei era sola. La solitudine è quella che ti prende la vita. Se fossi rimasta da sola non so cosa avrei fatto. Non so se sarei neanche sopravissuta la guerra. Per questo, amore mio, non perdere il tempo su cose materiali e meno importanti, invece custodisci le persone a te care e i ricordi che hai perché tutto il resto prima o poi diventa polvere, perché polvere siamo e polvere ritorneremo.“

     „Mi scusi?” dissi ”Ci ha portato solo una tazzina...” mia madre e lui si misero a ridere, davvero non capivo cosa c'era di tanto divertente.

„Non mi dire che pensavi di bere vino? Amore mio, non sei ancora magiorenne, aspetta qualche mese e potrai berlo e ordinarlo, anche da sola.” Mi disse la mamma.

Ero tutta rossa, non dalla rabbia, ma dalla vergogna che provavo. Il cameriere mi portò del té . Lo provai. Non era té! Era vino, però molto diluito. Mi girai verso di lui. Lui sorrise e mi fece l'occhiolino. Era proprio una Vigilia speciale.

 

                                                                                                                                             Antea Grgić, 3. razred